Catasto

Il senso di Virgo per la banda ultra larga

Comincia a prendere vita Virgo (Virtual Registry of the Ground Infrastructures), un catasto digitale delle infrastrutture del sottosuolo, a disposizione di enti e imprese che su quel territorio vogliono portare crescita e innovazione per lo sviluppo delle “smart cities”

Pubblicato il 14 Apr 2014

M.Ciarlo, S.Lombardo, Infratel

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Da sempre la conoscenza rappresenta il motore dello sviluppo innovativo sotto diversi profili: economico, sociale e culturale. Conoscere il nostro territorio e la sua evoluzione è di fondamentale importanza non solo per poter assicurare la sua crescita e innovazione, ma anche per salvaguardare e tutelare il nostro patrimonio ambientale. Nel corso degli anni il nostro paese si è dotato di diversi servizi catastali: il catasto edilizio, il catasto delle sorgenti radiomobili, il catasto dei rifiuti, etc., ma oltre la conoscenza del territorio circostante quanto è importante sapere anche ciò che è presente sotto i nostri piedi? Da diversi anni la rilevanza del tema e il crescente interesse da parte di Industria e Pubblica Amministrazione, dimostra come un catasto nazionale dedicato alle infrastrutture tecnologiche disponibili nel sottosuolo, quali la rete idrica, la rete di distribuzione elettrica, le reti per le telecomunicazioni, etc., sia ormai indispensabile per garantire notevoli vantaggi alla collettività. La necessità di minimizzare l’impatto delle opere sulla mobilità dei cittadini, suggerisce di limitare le attività di scavo alle aree in cui ciò è strettamente indispensabile. Una conoscenza dettagliata delle infrastrutture disponibili nel sottosuolo faciliterà lo sviluppo delle nuove reti NGAN, valorizzando infrastrutture già disponibili.

Conoscere il sottosuolo permette, non solo, di tutelare l’ambiente e la sicurezza dei cittadini, ma anche di monitorare gli interventi di manomissione, ridurre gli scavi e i relativi costi di attuazione e consentire una conseguente riduzione dell’inquinamento ambientale.

Nasce a tal fine Virgo, un progetto basato sulla realizzazione di un catasto digitale delle infrastrutture, in grado di supportare le amministrazioni nel censimento delle infrastrutture disponibili, considerato come strumento indispensabile per consentire lo sviluppo delle smart cities.

Ma perché realizzare un catasto delle infrastrutture? I motivi sono molteplici: valorizzare il patrimonio di infrastrutture esistenti e riutilizzabili nel sottosuolo, ridurre l’impatto ambientale delle opere diminuendo gli scavi, creare le basi per nuovi servizi per le smart cities, sono i principali driver che spingono Infratel Italia e altri 11 partner nazionali e internazionali, a scommettere su una sfida che finora non è ancora stata vinta. Dopo un primo kick off meeting svolto a Roma a Gennaio 2014, i 12 partner (Infratel, Ericsson, Regione Lombardia, Italdata, Aemcom, EDP Distribucao Energia, Portgas, Intergraph, le municipalità di Brasov e di Porto e le università Tudor e Plus) hanno dato il via ad un progetto di fondamentale importanza per la collettività, tanto difficile quanto sfidante, con lo scopo di riuscire a realizzare un servizio di cui si conosce già la reale importanza, ma anche la complessità di attuazione.

L’obiettivo di Virgo e dei 12 partner che si mettono in gioco per la sua realizzazione è di soddisfare i bisogni dei diversi stakeholders del progetto: Pubbliche Amministrazioni; Amministrazioni regionali; Amministrazioni comunali; operatori TLC e cittadini.

La piattaforma sviluppata in modalità cloud consentirà alle Amministrazioni comunali di dematerializzare gli archivi cartacei “storici” sulle infrastrutture esistenti e permetterà lo sviluppo di applicativi disponibili ai progettisti di reti e di impianti nel sottosuolo con la possibilità di utilizzare il sistema Virgo sia per la progettazione e il rilascio dei permessi che per la documentazione finale di “as built” da consegnare all’Amministrazione. Il sistema, inoltre, fornirà il tracciato delle istanze di autorizzazioni agli scavi monitorando il rispetto dei tempi di ottenimento dei permessi per il rilascio della concessione.

Dopo mesi di programmazione, il progetto inizia a prender vita, e grazie alle sperimentazioni pianificate su alcuni comuni della Regione Lombardia, sarà possibile replicare il progetto nei tre paesi pilota: Italia, Romania e Portogallo, con l’obiettivo di fornire alla collettività non solo di un catasto delle infrastrutture, ma anche numerosi servizi applicativi che semplificheranno la gestione del sottosuolo, creando una visione di insieme delle infrastrutture esistenti e andando a ridurre i conseguenti disagi ai cittadini.

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