AGENDE REGIONALI

“Cantiere” Veneto: l’Agenda work in progress sta cambiando faccia al territorio

Il coinvolgimento di esperti e stakeholder ha permesso di mettere a punto un percorso “aperto” e in continua evoluzione che fa leva sugli investimenti in infrastrutture a banda larga, l’utilizzo degli open data e la dematerializzazione. Via a un bando sul cloud da 2 milioni di euro

Pubblicato il 05 Dic 2013

Mila Fiordalisi

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Un percorso aperto, alimentato da un continuo confronto con un gruppo di esperti nazionali sui temi e i principali stakeholder del Veneto rappresentanti del mondo economico e della società civile: è su queste basi che è stata costruita l’Agenda digitale del Veneto, promossa dalla Giunta Regionale e coordinata dalla Direzione Sistemi Informativi con il supporto della Segreteria tecnico-scientifica della Venice International University. “La Regione Veneto è stata una delle prime regioni italiane a dotarsi di un documento programmatico sulle proprie strategie digitali”, spiega Marino Zorzato, vice Presidente e Assessore regionale al territorio e urbanistica, beni ambientali, culturali, e tutela del paesaggio, cultura, spettacolo e sport, sistema informatico ed e-government. “E le Linee Guida per l’Agenda Digitale del Veneto rappresentano nel contempo un importante documento di indirizzo per la nuova programmazione 2014-20 ma anche – grazie alla sezione ‘azioni cantierabili’ – una guida operativa rispetto all’oggi, che ci serve per finanziare e gestire importanti progetti sui temi della banda larga, delle competenze digitali, del cloud computing. In rampa di lancio abbiamo inoltre altri progetti, tutti finanziati con fondi strutturali, sul wi-fi pubblico, sui digital angels e sull’incentivazione dei FabLab”.

Numerose le iniziative su cui la Regione ha puntato negli ultimi tre anni. “Abbiamo investito e consolidato la nostra azione sui temi più importanti: infrastrutture per la banda larga con circa 270 cantieri di posa di fibra ottica e apertura di oltre 300 punti pubblici di accesso per superare il digital divide culturale – ricorda l’assessore -. Continua, inoltre, il nostro supporto agli Enti locali, affinché con l’utilizzo delle tecnologie digitali, vengano erogati ai cittadini e alle imprese servizi sempre più efficienti ed efficaci”.

In dettaglio, sulla banda larga sono stati stanziati circa 70 milioni sia per interventi infrastrutturali di posa della fibra e di attività riguardanti l’elettronica nell’ambito del Piano Nazionale sulla banda larga, aggregando risorse regionali, nazionali ed europee. “Co-finanzieremo progetti, nel rispetto delle regole nazionali sugli aiuti di stato, per agevolare gli interventi sull’ultimo miglio”, annuncia Zorzato. I principali servizi su cui punta la Regione Veneto solo quelli rivolti a cittadini e imprese, “in particolare attraverso la modalità cloud computing che stiamo anche incentivando, e i servizi di e-government verso i cittadini”, specifica l’assessore il quale ricorda che la Regione Veneto “è stata la prima a sostenere lo sviluppo di servizi cloud finanziando 22 progetti di aziende IT Venete in collaborazione con i player internazionali”. E nel mese di novembre è anche stato licenziato un bando da 2 milioni di euro per sostenere la domanda (aziende che acquistano servizi cloud): “I primi feedback sono estremamente positivi e alcune Regioni ci hanno chiesto di condividere questa nostra esperienza”, sottolinea l’assessore. Il Veneto inoltre attraverso la Conferenza Stato-Regioni ha consegnato al governo un documento di posizionamento che indica il ruolo delle Regioni sul versante del digitale tenendo conto anche delle fonti di finanziamento provenienti dai Fondi Strutturali 2014-2020. “Abbiamo inoltre stipulato una convenzione con l’Agenzia Digitale per l’Italia e stiamo contribuendo a tutti i tavoli operativi che trattano i prossimi switch-off dalla fatturazione elettronica, all’identità digitale, passando per l’anagrafe unificata, ecc”, puntualizza Zorzato.

In chiave di spending review la Regione punta su dematerializzazione e open data. “Stiamo coinvolgendo moltissimi enti locali del Veneto sostenendoli nel processo di dematerializzazione, a partire dal minor utilizzo di carta nelle procedure d’ufficio e dal dialogo telematico fra amministrazioni. Sul versante degli open data siamo stati fra i primi ad aprire le banche dati pubblici, con il doppio vantaggio di alleggerire il costo di gestione e di aprire ad opportunità economiche per il tessuto produttivo”.

Relativamente alla riorganizzazione e centralizzazione dei datacenter “recentemente ci siamo incontrati con Agid e sulla base delle risultanze dell’incontro procederemo alla stesura definitiva del Piano di razionalizzazione – annuncia Zorzato -. Il tema che stiamo dibattendo riguarda la logica gestionale, il modello di sostenibilità economica e di governo da contemplare nel Piano. Questi elementi rappresentano secondo noi aspetti imprescindibili per definire un percorso di condivisione con tutti gli attori del sistema Veneto, per evitare di fallire in questo importantissimo progetto”.

Ed è sul sistema Veneto che fa leva tutta la programmazione: “Per noi i temi che riguardano l’agenda digitale, sono punti e azioni ben definite e concrete che si inseriscono in un più ampio processo di innovazione e crescita della competitività del territorio. L’agenda ci è necessaria per individuare nuovi obiettivi, rimuovere criticità e creare le pre-condizioni per sostenere un’ulteriore crescita intelligente, inclusiva e sostenibile della regione attraverso le tecnologie digitali, in coerenza anche a quanto delineato a livello europeo e nazionale”.

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